La Psicoterapia Umanistica e Bioenergetica

L'uomo: il responsabile della propria vita

La mia curiosità verso questo orientamento è stata fin dall’inizio la centralità della persona nella sua interezza, corporea, emozionale… L’uomo, nella Psicologia Umanistica è considerato un individuo responsabile della propria vita, delle proprie azioni in grado di ritrovare il proprio percorso verso l’auto-realizzazione. Il vissuto emotivo che porta la persona in terapia appare spesso “sequestrante” e determinante il disagio che si trova ad affrontare. Il terapeuta diventa un facilitatore di questa auto-realizzazione facendo riconoscere le risorse intrinseche che la persona non sa di possedere. Il NON conosciuto si svela ai suoi occhi come conoscenza di sé.

Bioenergetica: il linguaggio del corpo che trascende parole ed emozioni

Come esistono i blocchi emozionali così accettiamo l’esistenza di blocchi muscolari. Nella Bioenergetica i blocchi impediscono il libero fluire dell’energia. Viene fatto uso di posizioni di tensionamento o di stress muscolare che a loro volta aiutano le stesse tensioni a rilasciarsi.

Osservare una persona con un flusso energetico bloccato significa che ha perso una parte della propria vitalità: diventa così difficoltoso relazionarsi con gli altri e provare piacere.

Per questo in bioenergetica iniziamo dalle nostre radici, dalla nostra capacità di prendere contatto con noi stessi e con la realtà in un radicamento o grounding. Una persona ben radicata ha i piedi per terra e può allora camminare nella vita.

L’obiettivo è quello di ristabilire il libero fluire dell’energia intervenendo sui blocchi muscolari/emozionali presenti riscontrabili a tre livelli: emozionale, psichico e fisico.

Yoga terapia: quello che nessuno vi dice sullo yoga

Yoga-Terapia: uno sguardo al corpo

Infortuni, patologie croniche sono elementi di forte impatto sui soggetti interessati sia nel quotidiano che nell’attività sportiva. Ho ideato un mix di esercizi yoga per agevolare il processo riabilitativo e il recupero funzionale del paziente nel post-infortunio, nella prevenzione degli infortuni muscolari, nelle patologie croniche del rachide, tramite esercizi per la prevenzione delle recidive nelle comuni lombalgie, nella funzionalità motoria sia nelle patologie post-traumatiche che nei para e dismorfismi posturali (scoliosi, iperlordosi, cifosi sintomatiche, etc). Nelle alterazioni posturali infatti le componenti toniche muscolari tendono a “fissare” un atteggiamento divenuto squilibrante ma che il corpo ha strutturato per compenso! Tali catene muscolari intendono quindi a protrarre tale alterazione posturale nel tempo anche quando la causa squilibrante è cessata! Vengono effettuati programmi personalizzati di esercizi mirati e calibrati alle esigenze di ogni singolo paziente.

Yoga-Terapia: a condurvi non trovate un guru ma un medico specialista, psicoterapeuta, chinesiologo e insegnante Yoga.

Quando il paziente “entra” in una posizione yoga o asana lavora con una parte del proprio corpo che è stata “lasciata da sola” per molto tempo, attiva e sblocca muscoli ignorati, rilascia tensioni e nel frattempo apre la porta a ricordi ed emozioni resilienti che hanno “dormito” nel profondo.

Importante obiettivo della pratica è l’attivazione del diaframma e quindi della respirazione diaframmatica o addominale, mezzo importante nel processo di attivazione corporea ed emozionale. Va ricordato che questo è il respiro innato, primordiale che il bambino mette in atto spontaneamente ma che con il crescere dimentica ed utilizza con maggiore frequenza la respirazione superficiale o claveare.

Durante la pratica delle asana il paziente impara a sciogliere e rilassare il corpo, impara a gestire lo stress quotidiano, a rilassare muscoli stanchi ed a riconnettersi col proprio Io corporeo.